Caporetto e Kolovrat: sulle orme della Prima Guerra Mondiale

CAPORETTO E KOLOVRAT

La Slovenia possiede un mix di qualità ed interessi molto vasto da offrire ai suoi visitatori: natura, benessere e relax, attività sportive di ogni tipo e difficoltà (se ve lo siete persi potete leggere anche la mia esperienza di trekking: Gole di Tolmin: trekking leggero nel Parco Nazionale di Triglav), casinò e molta storia. Si tratta proprio di questa ultima tematica su cui vorrei soffermarmi in questo articolo.. giuro che non vi annoierò!

Questo territorio infatti si è visto protagonista di uno dei conflitti più devastanti della storia, la terribile Prima Guerra Mondiale. E’ proprio qui infatti, sul fronte isontino, che si scontrarono ripetutamente i due eserciti Italiano ed Austro-ungarico. Ed è proprio qui che ancora oggi rimangono resti dal valore incommensurabile. I fulcri centrali sono Caporetto e Kolovrat.

Più precisamente, di grandissima importanza storica sono la città di Caporetto, famosa per la tragica disfatta italiana, e tutta l’area circostante della catena del Kolovrat.

Dal mio punto di vista la zona più importante per quanto riguarda la Prima Guerra Mondiale è la catena del monte Kolovrat. Qui si trovano ancora oggi le testimonianze delle vicende di guerra, qui, sul lato destro del fiume Isonzo, sorgono ancora le gelide trincee, qui, nei lontani anni 1915-17, si collocava la terza linea di difesa italiana, il tutto conservato e custodito con cura dalla Fondazione de Le Vie della Pace nell’Alto Isonzo, il tutto racchiuso sotto il nome di Museo all’Aperto della Prima Guerra Mondiale.

www.slovenia.info

Un museo fuori da comune, adatto anche ai più dinamici, a quelli come me che di vedere musei ne farebbero volentieri a meno. Un museo che mentre cammini e passi tra le trincee ti catapulta direttamente agli anni della guerra e ti fa immaginare le condizioni di vita orribili ed estreme a cui i soldati erano sottoposti quotidianamente: freddo, gelo, spazi angusti, buio, vento e spifferi, la luce che filtrava solo da piccoli spioncini.. e questo solo quando c’era una situazione di “calma”. Il tutto si tramutava in freddo, rumori devastanti, aria irrespirabile, gas che penetravano nelle trincee, esplosioni, granate. Ovviamente quello che ci si immagina non sarà neanche lontanamente paragonabile alla realtà. Una guerra lampo dicevano. Una guerra che si è trasformata, più di tutte le altre, in un bagno di sangue. Lunga. Troppo lunga. Logorante. Uomini e ragazzini di 15 anni, perdevano la vita tra una battaglia e l’altra. Gente che, oltre che per cause strettamente legate alla guerra, moriva per il freddo o per le malattie, per le scarse condizioni igeniche. Inutili battaglie che cambiarono l’avanzata delle due parti di troppo poco. Il fronte isontino insomma racchiude in sè morte e dolore.

spioncini kolovrat

trincee kolovrat

Ma oltre allo sconforto ed allo sgomento c’è qualcosa di rassicurante e meraviglioso. Forse il fatto che la Guerra sia finita e che si speri non riinizi mai più. Questo un’augurio ricorrente tra gli abitanti della Valle dell’Isonzo. Una volta arrivati sulla cima del monte Kolovrat infatti la vista è stupenda, soprattutto durante il tramonto d’autunno. I colori sono caldi. Foglie rosse e raggi solari arancio irradiano il crinale montuoso. In lontanaza il fiume Isonzo risplende di luce riflessa e dall’altro lato, l’Italia. Non si può che rimanerne estasiati.

panorama isonzo valley kolovrat

isonzo valley

sunset kolovrat

Troviamo ulteriori trincee e fortini facenti parte dell’altra linea di difesa italiana, lungo il sentiero che conduce alla cascata di Kozjac, lungo il percorso storico.

Altro luogo che già solo dal nome rievoca una drammatica sconfitta è Caporetto. Oggi una piccola e tranquilla cittadina, circordata dai monti, ai tempi è stata palco della terribile disfatta di Caporetto inziata alle ore 2 del 24 ottobre 1917. Le truppe austro-ungariche, aiutate da rinforzi tedeschi , sfondarono la terza linea di difesa ed irrompettero a Caporetto, da dove l’esercito italiano, colto di sprovvista ed impreparato ad una guerra difensiva, dovette per forza di cose retrocedere e ritirarsi sul Piave.

caporetto città

caporetto panoramica

A Caporetto oggi si trova il Museo di Caporetto che racchiude tutte le testimonianze di questa 12° battaglia dell’Isonzo, la più grande battaglia montana della storia e che insieme a quella precedente, rappresenta il più grande scontro armato militare in terra slovena, oltre alla descrizione dei combattimenti ad alta quota sulle Alpi Giulie. Il museo è suddiviso in varie sale tematiche con numerosissimi cimeli di guerra, foto, raffigurazioni e plastici, oltre che una caverna con la lettura di una lettera di un soldato al fronte. Angoscia e sgomento i sentimenti condivisibili del giovane , che spezzano il cuore ai più sensibili. Oggetti, armi, attrezzi, uniformi, medaglie.. tutto ciò che è riconducibile alla Prima Guerra Mondiale si trova qui. Tanta importanza viene data alla vita dei soldati al di là dei combattimenti: il vero problema non era solo sopravvivere alla guerra contro gli austro-ungarici, bisognava sopravvivere anche nella guerra contro la natura, contro i monti.

Museo Caporetto

Per maggiori informazioni: Sito Kobariski Muzej

Poco fuori Caporetto, a 2 minuti di macchina lungo una via crucis, si trova un altro triste ricordo di guerra: l’Ossario o Sacrario Italiano. Attorno alla Chiesa di Sant’Antonio vennero costruite nel 1938 tre arcate concentriche a forma piramidale con base ottagonale, che racchiudono ancora oggi al loro interno i tumuli con i resti di 7014 combattenti di ogni categoria caduti durante la Grande Guerra. Inaugurato da Benito Mussuloni che rischiò la vita durante un attentato proprio qui, questo ossario rappresenta oggi il luogo di pace definitivo di tutti questi eroi di guerra che vennero spostati dai vicini cimiteri militari.

ossario caporetto

ossario caporetto

Sempre al di fuori del centro cittadino di Caporetto, sulla strada che porta al sentiero storico delle cascate di Kozjac e dell’altra linea di difesa, troviamo il Ponte di Napoleone, che il 24 Maggio 1915 venne fatto saltare dall’esercito austro-ungarico in ritirata e ricostruito in seguito da quello italiano. Il fiume Isonzo è semplicemente splendido!

ponte napoleone

soka river

Trovate tutte queste testimonianze storiche, escluse le trincee del monte Kolovrat, all’interno dell’Itinerario Storico di Caporetto, molto semplice ed interessante. Trovate più info qui: ITINERARIO STORICO DI CAPORETTO.

Con un totale di 5k, per circa 3 ore di cammino, il percorso è molto semplice da seguire e le cose da vedere molto interessanti.

Vi consiglio di seguire l’itinerario? Si, assolutamente. Inoltre vi suggerisco anche di proseguire fino in fondo, fino alla cascata Kozjac, per un trekking molto semplice che vi compenserà con dei paesaggi tolkeniani. Vi parlerò di questa passeggiata più dettagliatamente nel prossimo articolo, non perdetevelo!


 

A Caporetto noi abbiamo soggiornato all’Hotel Hvala – Restaurant Topli Val, in centro città. Comodo, pulito, con una cucina ottima.

dinner at topli val

 

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