Il Carnevale a Venezia, un weekend tra maschere e canali

Dato che siamo nel pieno del periodo di Carnevale volevo dedicare un post al Carnevale di Venezia, sicuramente uno dei più noti e apprezzati del mondo.

E’ anche uno dei più antichi in quanto la prima testimonianza delle sue origini risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta.

Il primo documento ufficiale che dichiara il Carnevale di Venezia una festa pubblica è un editto del 1296, quando il Senato dichiarò festivo il giorno precedente la Quaresima.

LINK UTILI
Sito Ufficiale: http://www.carnevale.venezia.it/

http://www.carnevalevenezia.com/

Pagina Ufficiale Facebook: https://www.facebook.com/carnevaleveneziaofficialpage

Questo per me è ormai un “viaggio” vecchio in quanto effettuato nel febbraio del 2012 ma come foto ed atmosfera penso sia molto attuale.

Perciò, che dire? Bhe innanzitutto c’è da menzionare l’hotel in cui ho alloggiato, la residenza Ca Malipiero, nell’omonimo palazzo che si affaccia direttamente su Campo Santa Maria Formosa, quindi in posizione centralissima, nel cuore di Venezia, a soli 200 metri dal Ponte Rialto e a 600 metri da Piazza San Marco. La camera l’ho prenotata su booking.com, mentre la pagina web ufficiale è questa: http://www.camalipiero.com/ . Sinceramente essendo ormai passati 3 anni non ricordo il costo, ma sono sicura che il prezzo era minimo considerata la bellezza della camera, della posizione centrale e la colazione inclusa.

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Il Carnevale di Venezia offre una moltitudine di eventi, concorsi, spettacoli teatrali e non solo, per cui è bene che vi informiate sul programma che trovate ogni anno sul sito ufficiale (vedete il link all’inizio del post).

Un evento molto conosciuto è sicuramente il “Volo dell’Angelo” dal campanile di San Marco giù fino al palco del Gran Teatro.

Un po’ di storia (da Wikipedia):

In un’edizione del Carnevale verso la metà del Cinquecento, tra le varie manifestazioni e spettacoli organizzati in città, fu realizzato un evento straordinario che fece molto scalpore: un giovane acrobata turco riuscì, con il solo ausilio di un bilanciere, ad arrivare alla cella campanaria del campanile di San Marco, camminando, nel frastuono della folla sottostante in delirio, sopra una lunghissima corda che partiva da una barca ancorata sul molo della Piazzetta. Nella discesa, invece, raggiunse la balconata del Palazzo Ducale, porgendo gli omaggi al Doge.

Dopo il successo di questa spettacolare impresa, subito denominata Svolo del turco, l’evento, che solitamente si svolgeva il Giovedì Grasso, fu richiesto e programmato come cerimonia ufficiale anche per le successive edizioni, con tecniche simili e con forme che con gli anni subirono numerose varianti.

Per molti anni lo spettacolo, mantenendo lo stesso nome, vide esibirsi solo funamboli di professione, finché non si cimentarono nell’impresa anche giovani veneziani, dando prova di abilità e coraggio con varie spericolatezze e variazioni sul tema.

Quando queste variazioni portarono a prevedere, per lunghi anni di seguito, un uomo dotato di ali ed appeso con degli anelli alla corda, issato e fatto scendere a gran velocità lungo la fune, si coniò il nuovo termine di Volo dell’Angelo. Il prescelto, al termine della discesa nel loggione di Palazzo Ducale, riceveva sempre dalle mani del Doge dei doni o delle somme in denaro. Vi furono alcune edizioni che videro gli acrobati utilizzare per i loro spettacoli degli animali, barche e varie altre figure, oltre a rendere l’impresa sempre più difficile con ardite evoluzioni e anche svoli collettivi.

Nel 1759, l’esibizione finì in tragedia: ad un certo punto, l’acrobata si schiantò al suolo tra la folla inorridita. Probabilmente a causa di questo grave incidente, l’evento, svolto con queste modalità, fu vietato. Da questo momento il programma si svolse sostituendo l’acrobata con una grande colomba di legno che nel suo tragitto, partendo sempre dal campanile, liberava sulla folla fiori e coriandoli. Dalla prima di queste edizioni, il nome di Volo dell’Angelo divenne quindi Volo della Colombina.

Tale evento, come la maggior parte delle altre ricorrenze e spettacoli, con la fine della storia millenaria della Serenissima si interruppe per un lungo periodo.

Nel Carnevale moderno si è deciso di ripresentare al pubblico, in una veste simile a quella originale dell’antico Carnevale, la ricorrenza del Volo dell’Angelo, nella sua variante di Volo della Colombina. Mentre in passato questo spettacolo veniva celebrato il giovedì Grasso, nelle edizioni moderne esso viene svolto generalmente a mezzogiorno della prima domenica di festa, come uno degli eventi di apertura che decretano ufficialmente l’inizio del Carnevale stesso. Sopra una folla festante, con lo sguardo rivolto al Campanile di San Marco, un uccello meccanico dalle sembianze di una colomba effettua, come un tempo, la sua discesa sulla corda verso il Palazzo Ducale. Arrivato circa a metà percorso, viene aperta una botola nella sua parte inferiore, che libera sulla Piazzetta gremita innumerevoli coriandoli e confetti o altri piccoli doni.

Dall’edizione del 2001, la prima del millennio, si è passati nuovamente alla vecchia formula del Volo dell’Angelo, sostituendo la Colombina con un artista in carne ed ossa. Il volo del 2001 venne affidato alla Compagnia dei Folli, che prestò una propria artista per l’evento. L’artista, assicurato a un cavo metallico, effettua la sua discesa dalla cella campanaria del campanile scorrendo lentamente verso terra, sospeso nel vuoto, sopra la moltitudine che riempie lo spazio sottostante.


Vi lascio di seguito il video di quest’anno, 2015 e a seguire una foto che ho fatto io nel 2012.

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Beh non vi resta che guardare alcune delle foto che ho scattato nel 2012 e programmare il vostro soggiorno per il 2016! Buona visione!

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NB: Tutte le fotografie di questo articolo sono di proprietà di Valentina Maietta e Guenda’s travels e come tali sono tutelati dalle leggi sul diritto d’autore. E’ pertanto vietato qualsiasi utilizzo che non sia stato espressamente autorizzato in forma scritta dall’autore. Il non rispetto di ciò è perseguibile per legge. Grazie. 

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