Cosa Vedere a BANGKOK: mercati inusuali e dintorni che sanno di storia, parte 2

COSA VEDERE A BANGKOK PARTE 2

Per vedere le informazioni generali da sapere se avete in mente di organizzare un viaggio in Thailandia e per vedere l’itinerario completo del mio tour ed altre informazioni utili:

THAILANDIA Informazioni Generali: cose da sapere per organizzare un viaggio

  • Giorno 3

Oggi è il nostro terzo giorno a Bangkok e per la giornata di oggi, all’insegna dei mercati caratteristici, ho pensato ad un paio di gite fuori porta: il mercato del treno di Maeklong e il mercato galleggiante Damnoen Saduak con infine una passeggiata per il mercato più grande di Bangkok, il Chatuchak Weekend Market.

 
Per fare tutto in giornata noi abbiamo optato per un’opzione più costosa ma sicuramente più comoda e veloce: abbiamo prenotato un taxi, direttamente dall’hotel, che ci ha portato dove volevamo per tutta la giornata, dalle 8.30 alle 15 circa per 1000 bath (23€ circa) in tutto. Il mercato del treno e quello galleggiante infatti si trovano entrambi a sud-ovest di Bangkok, a circa 1 ora di strada dalla capitale e con una distanza di circa 20 minuti l’uno dall’altro.
 
Se volete risparmiare e avete più tempo, magari almeno un giorno in più, potete optare per i minibus. A nord del Victory Monument infatti si trova la fermata e la biglietteria per i bus che portano al Maeklong e , ad est,  ad Ayutthaya per 60bath circa (1.40€) a tratta. Per il Damnoen invece dovete recarvi alla stazione degli autobus diretti a sud e non so quanto possa essere conveniente dato che è un po’ fuori e che quindi dovreste comunque pagare un taxi per farvi accompagnare lì. Non so dirvi dove ferma di preciso il minibus per Maeklong in quanto, appunto, non l’abbiamo usato e non sono neanche sicura se ci sia un collegamento col Damnoen. Quello di Ayutthaya è comodissimo invece, ve ne parlerò più avanti nel post quando arriveremo alla gita alla capitale antica.

 
Prendiamo quindi il taxi direttamente in hotel e il tassista, un ragazzo giovane e simpatico, ci porta alla nostra prima tappa della giornata: il Maeklong Train Market, ovvero il mercato del treno. Perchè si chiama così? Perchè qua, direttamente sulle rotaie, si trova un tipico mercato thailandese dove potete trovare, come in tutti gli altri, qualsiasi cosa. “Rotaie abbandonate” starete pensando… e invece no! Le rotaie, infatti, sono utilizzate e c’è un treno che ci passa sopra almeno 3 volte al giorno! A 20 metri dall’inizio del mercato, oltre la strada, c’è la stazione di Maeklong, dove il treno proveniente da Bangkok si ferma, carica e scarica i passeggeri e poi riparte attraverso il “cunicolo” insidioso formato dalle bancarelle del mercato. 
maeklong train market maeklong train market maeklong train market maeklong train market
Forse vi sarà capitato di vederlo in tv o di sentirne parlare in qualche documentario.. fatto sta che è davvero una cosa da pazzi e che non può essere spiegata bene a parole, ne tanto meno con delle righe scritto su un blog. Per rendere bene l’idea bisogna vedere un video e quindi ve lo posto direttamente qua di seguito:
 

 Devo dire che abbiamo avuto veramente tanta fortuna perchè siamo arrivati proprio nel momento in cui il treno era fermo in stazione e da lì a 10 minuti avrebbe ripreso la sua corsa permettendoci di filmare e fotografare il suo viaggio assurdo. Il treno è ripartito alle 10.20 ma se volete avere conferma sugli orari, che tralaltro cambiano in continuazione, informatevi in reception se possono dare un occhio al sito degli orari per voi. Non ve lo posto neanche perchè tanto è scritto tutto in thailandese e per cui non si capisce nulla.

 
Passato il treno, il mercato si ricompone velocemente, come un enorme branco di pesci che è stato diviso da qualcosa, e noi ci rechiamo dal nostro taxi, pronti per la seconda tappa della giornata: il mercato galleggiante, ovvero il Damnoen Saduak Floating Market.
damnoen saduak floating market
Al contrario del Maeklong, che è tutt’oggi un vero e proprio mercato dove i thailandesi vanno a fare compere, il mercato galleggiante è rimasto più che altro come un’attrazione turistica e questo lo si nota anche dai prezzi assurdi. Una volta, quando le strade non erano ancora ben sviluppate, erano diffusissimi questi mercati sui canali, un po’ stile venezia, ma oggi, con l’avvento dell’urbanizzazione, ne sono sopravvissuti ben pochi.
Ma torniamo a noi. Dopo circa 20 minuti di strada dal mercato del treno, arriviamo al punto di “sbarco” delle barche che portano al mercato galleggiante. Ovviamente, essendo una cosa prettamente turistica, i prezzi lievitano assai rispetto a tutto il resto e quindi mi raccomando: CONTRATTATE!!!! Con noi la ragazza era partita da 4000bath (93€), 2mila a persona (46€)  e alla fine, dopo una trattativa lunga ed estenuante, ci siamo portati a casa la gita in barca di un’ora alla metà del prezzo. Non fatevi fregare mi raccomando! (Inclusa c’era anche una bottiglietta d’acqua fresca al ritorno al molo)
 
(La nostra gita includeva anche un tempio e altre ancora includevano anche la casa delle tigri, se volete vedere solo ed esclusivamente il mercato galleggiante, fatevi portare direttamente lì e noleggiate una barca da un thailandese, spenderete sicuramente molto meno! Ma questo noi non lo sapevamo…)
 
Partiamo dunque con la nostra barchetta, una long tail boat più precisamente, e ci inoltriamo tra le acque verdastre. Tutto intorno case di legno. Poi iniziano i “negozi”: banchetti su palafitte che vendono souvenirs di ogni tipo, oppure vere e proprie barche itineranti con a bordo cibo e prodotti tipici. Mano mano che navighiamo sul canale e ci avviciniamo ai banchetti, i venditori ci “agguantano”. letteralmente, con un’asta con all’estremità un gancio e ci tirano vicino, offrendoci i loro prodotti. 

damnoen saduak floating market

damnoen saduak floating market

damnoen saduak floating market
damnoen saduak floating market
Questa mia fotografia è stata scelta e pubblicata sul numero di Ottobre di Dove Viaggi
Se devo essere sincera la cosa non mi ha entusiasmato granchè, dato che non avevo nessuna intenzione di comprare qualcosa forse, ma comunque è un’esperienza che va fatta per capire la cultura del paese.
 
Finita l’avventura in barca torniamo al nostro taxi e ritorniamo nella capitale dove, oltre alla pioggia (che per fortuna è durata 10 minuti, giusto il tempo per farci indossare e bagnare i poncho! .. non temete, buona parte del mercato è al coperto quindi in caso di pioggia potrete visitarlo comunque!), ci attende il famosissimo mercato Chatuchak. Questa è sicuramente un tappa obbligatoria per chi si ferma a Bangkok. Oltre ad essere ENORME, e con questo mio aggettivo scritto in maiuscolo intendo dire che è veramente gigantesco e che immancabilmente ci si perde (orientatevi tenendo conto della torre dell’orologio), oltre a questo.. qui potete trovare di tutto e di più, dall’arredamento di design al vintage, dall’abbigliamento al mangiare, dagli animali domestici a quelli esotici (anche tanti che da noi sono vietati O__O) a qualsiasi cosa che vi possa venire in mente. Troverete anche dei servizi di cargo che vi spediscono tutto direttamente a casa!
chatuchack
 Durante la nostra passeggiata ci siamo imbattuti in un musicista, a quanto pare famoso, che stava registrando un video musicale per la sua nuova canzone, che risate!
 
 
Nel tardo pomeriggio, finita la perlustrazione del mercato, prendiamo la metro che si trova subito lì di fianco e andiamo a fare un giro a Siam, all’Hard Rock Cafè (tappa obbligata per dei collezionisti di magliette come me) e a cercare qualcosa per cena. Dato che ormai siamo vicino all’hotel, torniamo a piedi per farci una doccia e riposarci un attimo prima di uscire di nuovo. Direzione Khao San Road.
Questa via, diventata famosa grazie a Leonardo DiCaprio nel film “The Beach” e un tempo occupata dal mercato del riso, è oggi una via molto frequentata la sera, piena di hotel a prezzi bassissimi (è il punto di incontro dei backpackers), negozietti e locali dove i giovani si trovano a festeggiare. La sera tardi si anima di musica e sarete fermati anche da persone che vi offriranno di andare a vedere i Ping Pong Shows, ovvero gli spettacoli erotici. Qui è anche l’unico posto dove potrete trovare gli insetti da mangiare, in quanto è prettamente una cosa turistica (noi non abbiamo visto nessun thailandese avvicinarsi e comprare qualcosa) e difatti, vi chiedono 10bath per fare una fotografia.
Ci fermiamo a bere un “bucket”, un secchiello, di cocktail in uno dei tanti bar, facciamo un giretto anche nella via parallela e torniamo all’hotel a dormire, chiamando un taxi. Anche qua mi raccomando non fatevi ingannare. Chiedete sempre “By meter”. Se vi dicono “vi porto per tot cifra” rifiutate e cercatene un altro. Non smetterò mai di ricordarvelo!
 
  • Giorno 4

Oggi è la giornata dedicata alla gita fuori porta verso la capitale antica, ovvero Ayutthaya.

Stanchi morti dalle giornate e dalla serata precedenti, in un primo momento decidiamo di accantonare l’idea di questa uscita, spegniamo la sveglia e andiamo avanti a dormire fino a mattina tardi. Decidiamo poi però che Ayutthaya non è ancora perduta, facciamo il check out verso le 11/11.30, lasciamo le valigie in hotel e prendiamo un taxi per Victory Monument, dove si trova la fermata dei minibus diretti all’antica capitale. I bus partono ogni 20 minuti e in 1 ora arrivano a destinazione con una spesa di 120 bath a persona andata e ritorno (meno di 3€).
Arrivati ad Ayutthaya ci sono sostanzialmente 3 modi per spostarsi da un sito all’altro: a piedi, in bici o in macchina.
Dato che invece di una giornata intera ormai a noi resta solo mezzagiornata scarsa, affittiamo una macchina con autista a 250 bath a persona (6€), subito dove siamo scesi dal minibus.
 
Qui mi preme fare una considerazione: non pensate che i siti siano vicini tra di loro o che ci siano delle indicazioni. Anche la fermata da dove arrivate col pullmino è diversa da quella da dove riparte e nascosta in una vietta sperduta! A piedi è impossibile, a mio parere. In bici è già più fattibile, ma ve lo consiglio solo se avete davvero tutta la giornata da trascorrere qui. Armatevi di una buona cartina dettagliata e di tanta acqua, perchè ricordatevi che fa caldissimo e c’è tantissima umidità. In bici sicuramente è più economico ma se ci pensate 6€ a persona per farvi scarrozzare in giro in macchina con l’aria condizionata e da una persona che conosce le strade è un prezzo alquanto appetibile. Ci sarebbe anche l’opzione tuk-tuk, ma sinceramente conoscendo i prezzi non mi sembra neanche il caso di prenderli in considerazione.
 
Che dire su Ayutthaya.. Dichiarata nel 1991 patrimonio dell’UNESCO, è stata la capitale del regno del Siam dal 1350 al 1767 e oggi non offre che una parziale testimonianza della sua imponenza e del suo glorioso passato. Un tempo vi sorgevano oltre 400 templi maestosi. Oggi si trovano parecchie rovine, Buddah decapitati dal saccheggio dell’esercito birmano, colone e balauestre che mostrano i segni del tempo. 
 
Prima fermata: Wat Phra Mhathat, dove si trova la statua più fotografata di Ayutthaya, ovvero una testa del Buddah in arenaria incorportata nel tronco di un grande albero. Nessuno sa come questa testa sia finita lì. Alcuni ipotizzano che venne abbandonata dai Birmani durante il saccheggio e che in seguito i rami gli crebbero attorno; altri pensano che i ladri, nel tentativo di rubarla, la trovarono troppo pesante e l’abbandonarono sul posto. Ingresso 50bath a persona
wat pra matata
Seconda fermata: Wat Phra Si Sanphet. Un complesso utilizzato per ospitare cerimonie reali dell’epoca. Di fianco si trova il Wihaan Mongkhon Bophit, un santuario che ospita tutt’oggi uno dei più grandi Buddah di tutta la Thailandia, una statua in bronzo alta 17 metri.
Ingresso 50 bath a persona.
 
Terza fermata: Wat Chai Wattanaram. Tempio costruito nel 1630, un tempo sommerso dalla giungla, famoso per l’imponente prang centrale in stile khmer alto 35metri. Ingresso 50 bath a persona.
ayutthaya  
Qua termina la nostra gita ad Ayutthaya. Se avete più tempo ci sono altri siti da visitare, come ad esempio il Wat Phanan Choeng  e il War Yai Chai Mongkhon, ovvero il Buddah reclinato stile Wat Po di Bangkok.
 
Il nostro autista ci porta alla fermata da dove parte il bus per Bangkok e arrivati a Victory Monument prendiamo la metro per andare all’MBK a mangiare e poi a piedi in hotel dove prendiamo le valige, chiamiamo un taxi e ci facciamo portare a Rambuttri, la via parallela a Khao San Road, dove si trova la sede della Lomprayah. Facciamo il check-in  per nostro pacchetto bus per Chumporn + catamarano da Chumporn a Koh Tao (bisogna essere lì almeno mezz’ora prima della partenza dell’autobus) e aspettiamo la partenza.
 
Come avevo già detto nel post con le informazioni generali, la Lomprayah è disorganizzatissima, fa sempre parecchi ritardi e difatti partiamo con un’ora di ritardo.
 
Ci aspettano 6 ore di bus e 2 di catamarano, con una piccola sosta in una specie di autogrill, molto carino, per fare pipì e comprare qualcosa da bere e da mangiare.
 
NB: nelle clausole della Lomprayah c’è scritto che il bagaglio incluso è di massimo 20kg a testa, e noi avendo anche il bagaglio a mano abbiamo temuto di dover pagare qualcosa in più ma non temete…. non gliene frega niente a nessuno di quante valigie avete o di quanto pesino! perciò don’t worry!
 
I post su cosa vedere a Bangkok sono terminati, Se vi siete persi la rpima parte la trovate qui: 

Cosa Vedere a BANGKOK: caotica e colorata capitale Thailandese, parte 1

Ora ci attende finalmente un po’ di mare!
Trovate l’articolo relativo alla prima isola del Golfo di Samui che visitiamo qui:
KOH TAO, l’isola delle tartarughe.
 
Stay tuned!
guenda's travels avatar
 

3 pensieri su “Cosa Vedere a BANGKOK: mercati inusuali e dintorni che sanno di storia, parte 2

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Verified by ExactMetrics